Non ha paura della Commissione d’inchiesta Covid Giuseppe Conte che si è espresso sul voto in Commissione Affari sociali per l’istituzione.
Allo scoperto Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle, ed ex Premier, ha risposto ad alcune domande in merito alla Commissione d’inchiesta Covid relativamente al suo operato quando era al comando del governo. Per il politico diverse domande e altrettante risposte fuori da Montecitorio, insieme, appunto, ai cronisti.
Giuseppe Conte e la Commissione d’inchiesta Covid
“Non temiamo nessuna commissione d’inchiesta sul Covid. Quando uno agisce in maniera trasparente e responsabile, accetta qualsiasi giudizio”, ha detto Conte ribadendo la sua posizione. “Ma questa commissione è nata nel segno sbagliato: è un plotone d’esecuzione contro il Governo precedente e contro alcune forze politiche e non un’occasione per capire perché eravamo così impreparati davanti a un’esplosione pandemica. Vorrei che questa commissione servisse a questo”.
“Hanno tenuto fuori le Regioni, perché sono quasi tutte in mano ai partiti del centrodestra, hanno paura. Noi non abbiamo paura. Noi vogliamo che questa commissione lavori bene e dimostreremo che ci sono responsabilità precise nella pandemia che non ci competono”, ha concluso il leader del M5S.
La commissione Affari sociali della Camera, nelle scorse ore, ha bocciato il mandato al relatore sul testo per la creazione di una commissione d’inchiesta sul Covid.
Inizialmente il risultato della votazione era stato di 11 a 11. Pochi minuti dopo, però, il voto è stato ripetuto con un dodicesimo membro del centrodestra appena arrivato, tra le proteste dell’opposizione.
Vendita di TIM
Tra i vari argomenti trattati da Conte anche il via libera del governo alla vendita di TIM. “Ormai abbiamo capito come funziona con i patrioti della domenica”, il commento dell’ex Premier con riferimento alle prossime vendite in programma di Poste e FS. E ancora: “Quando si parla di patria bisogna fare attenzione a maneggiare con cura un concetto del genere. Noi patrioti lo siamo per davvero, non per finta”.